Recensione - Hitman: Absolution
Hitman: Absolution è un videogioco del 2012 pubblicato dalla Square Enix appartente alla saga di Hitman. Uno dei giochi più attesi del 2012, uscito nei ultimi mesi insieme a Dishonored, fa si che il ritorno dell'agente 47 regga il confronto con i capitoli precedenti e riesce a risultare un capitolo memorabile.
La campagna è abbastamza lunga, è composta da 20 missioni, di cui 3 missioni di "pausa", visto che sono molto corte e gli obiettivi sono molto semplici. La storia appare abbastanza lineare, non sarà la perfezione, ma grazie al carisma dei personaggi, molto dettagliati e ben curati, è molto godibile e ti porta a finirlo.
Nella maggior parte delle missioni dovremmo uccidere un bersaglio, che potrà essere chiunque, da un persona importante protetta a un criminale solo, e i modi per finire l'esistenza di questi soggetti sono illimitati. Per fare dei esempi, potremmo uccidere qualcuno sparandolo con un colpo di cecchino dall'alto, strangolarlo in un vicolo cieco, avvelenare il suo cibo, facendolo esplodere con un esplosivo, spararlo semplicemente, tutto questo comandato dal videogiocatore a seconda della sua abilità.
Le vicende sono semi-collegate ai precedenti capitoli, nel senso che non sono collegati ma per capire alcune cose e sapere la storia di alcuni personaggi devi giocarti la saga. Il gioco inizia con 47 incaricato di uccidere Diana Burnwood, la sua ex-superiore incolpata di tradimento da parte dell'Agenzia. Diana è una delle poche persone che ha un rapporto di amicizia con 47, infatti quest'ultimo ci pensa prima di ucciderla e compie l'ultimo desiderio di Diana: proteggere sua figlia, Victoria, vittima dei stessi sperimenti dell'Agente. Continuando con la storia si scopre che Victoria vale milioni di dollari pagati dall'Agenzia, quindi si scatena un conflitto tra 47 e Blake Dexter, un criminale avido e senza scrupoli, di cui si arrichisce producendo e vendendo armi. 47 dovrà uccidere molte persone sul suo cammino per il bene di Victoria, finire molte esistenza per una sola, di cui è anche soggetto della promessa di una delle poche persone di cui ha davvero legato.
Non sarà originalissima, ma a me è piaciuta.
Uno dei punti di forza di questo gioco, e di tutta la serie, sono le componenti stealth, uniche nel suo genere. Infatti Hitman ha rivoluzionato questo genere, portando meccaniche mai viste da allora. In Hitman: Absolution non è da meno, anzì, c'è una vera e propria rivoluzione. Facendo dei esempi pratici: il livello di sospetto varia dal tipo di abito che indossiamo, se siamo vestiti da polizziotto, solo questi ultimi ci noteranno e si insospetiranno; ci si può riparare dietro ad una copertura e molto altro
Il Gameplay è stato del tutto rivoluzionato. Ci sono molte novità: Il sistema di salvataggio è molto scomodo e mal fatto e i livelli suddivisi in sezioni non aiuta. D'altro canto è stato aggiunto il combattimento corpo a corpo e uccidere i nemici tutto a mani nude.
Quindi, il mio commento è: storia che soddisfa le aspettative, colonna sorona ben fatta che permette a una grande regia di essere brillante, un gameplay divertente e soddisfacente, Grande libertà e varietà d'azione, intelligenza artificiale che sa come reagire in alcune situazioni ma ha alcuni difetti che non fanno urlare al capolavoro questo titolo come il sistema di salvataggi fatto male e l'intelligenza artificiale durante le sparatorie cade in basso. Purtroppo quest'ultimi difetti si fanno sentire durante le fasi di gioco, quindi stonano e stoncano il desiderio di questo gioco a l'essere perfetto. Però ti saprà dare molte ore di divertimento e, se sei un appasionato del genere stealth, ti inammorerai di Hitman: Absolution.
Il mio voto è: 4/5
E anche questa recensione è finita. Spero che questo ritorno alle recensioni vi sia piaciuto, ne porterò altre in futuro ma non trascurerò le top, anzì, ho progetti anche ambiziosi che vi aspettano. Se vuoi consigliarmi un gioco da recensire dillo pure nei commenti. Se hai giocato a un capitolo della serie dillo pure nei commenti. Se l'articolo ti è piaciuto lascia 5 stelle per suppotarmi. Ciao.