Recensione - Superhot
Superhot venne pubblicato nel 2016 e appartiene al genere First-person shooter. Il primo prototipo di questo progetto venne pubblicato nel 2013, sotto forma di demo/flash game, che attirò molte attenzioni di vari gamer, youtuber e anche riviste, Nel 2014 si iniziò il crowdfunding per finanziare il progetto, che racccolse oltre 250 mila dollari, per poi finire con la pubblicazione, anche per console prestigiose come la Xbox One e per visori per la realtà virtuale come l'Oculus Rift. Il titolo ottenne valutazioni positive da parti di critica, non molto ricambiata dal pubblico che non diede molte attenzioni al prodotto finale.
Incominciamo con la grafica, che è la prima cosa che si guarda per primo, la caratteristica principale è il minimalismo, mi spiego: i primi tre colori che vediamo sono il bianco, rosso e nero, e questi saranno gli unici che vedremo nel gioco, senza sfumature di questi colori, tranne le ombre.
Il primo colore serve per l'ambiente e il mondo di gioco, il secondo serve per i nemici, infatti questo colore brilla più degli altri con riflessi aggiunti, e l'ultimo serve per le armi, per gli oggetti lanciabili, per le armi da mischia, insomma, per gli oggetti interagibili, e per il nostro personaggio. Questo è un fattore positivo, visto che riesce a evidenziare i nemici e gli oggetti circostanti, anche se pecca di dettagli, ma non di originalità.
Il gameplay è caratterizzato da una meccanica, fatta anche in altri giochi, di controllare il tempo, in parole povere. Questa meccanica consiste nel permettere di saltare e di rallentare il tempo per pianificare ed eseguire le azioni, permettendo di compiere momenti di pura adrenalina. Man mano che si prosegue nella storia si conoscono nuove armi e nuovi "poteri", allargando le possibilità di uccidere. Difficile trovare pecche in questo gameplay, tranne qualche sbavatura.
La trama non è perfetta, ma non è neanche totalmente da buttare. I personaggi non hanno nomi, non conosciamo la identità e non conosciamo i loro passati, ma sappiamo solo le loro finalità tramite gli dialoghi. La storia inizia con il protagonista che parla con un suo amico, quest'ultimo gli consiglia un gioco, Superhot.exe, all'avvio, il gioco permette al giocatore a sconfiggere i nemici, senza un motivo apparentemente, nei diversi livelli. Man mano che si andrà avanti si scoprirà un segreto che non dovevamo scoprire, per poi diventare uno schiavo che prende ordini, per dirvela senza fare storie.
Quindi, il mio commento è: Superhot non è un capolavoro, spicca di originalità ma queste idee non prendono molto forma, visto alcuni sbavature e qualche problema tecnico. La campagna è corta, ma dopo questa ci sono due modalità supplementari, quindi molti contenuti da finire. Il gioco ti tiene attaccato allo schermo fino alla fine, e ve lo consiglio se vi interessa davvero, visto che è un titolo un po' difficilotto.
Il mio voto: 3.5/5
E anche questa recensione è finita, spero che vi sia piaciuta. Consigliatemi altri giochi da recensire, io cercherò di farlo il prima possibile. Ciao.